Insegnare a bambini con autismo a descrivere eventi privati collegati a fonti di dolore

Articolo originale: Sandhya Rajagopal, Katie Nicholson, Tiara Rahadian Putri, Joshua Addington and Ashley Felde (2020). Teaching children with autism to tact private events based on public accompaniments. Journal of Applied Behavior Analysis

Le persone con Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) possono presentare un ritardo del linguaggio e delle capacità comunicative che le limitano nella segnalazione di sentimenti e sensazioni anche spiacevoli come il dolore. Per questo motivo caregivers come genitori, insegnanti, medici e altri assistenti potrebbero non essere in grado di capire quando una persona con ASD sta vivendo situazioni spiacevoli. Una preoccupazione comune espressa da genitori dei bambini e ragazzi con ASD è che i loro figli non riescano ad indicare che non si sentono bene o che stanno soffrendo (Courtemanche & Black, 2016). Pertanto, può essere importante insegnare loro come comunicare eventi interni non osservabili da altre persone (cioè stimoli privati; Skinner, 1945).

Insegnare a Bambini con Autismo

Per progettare come insegnare ad una persona con ASD a parlare di sensazioni ed eventi privati, è molto utile l’analisi di Skinner (1945, 1957) del comportamento verbale sugli eventi privati. Skinner ha affermato che la modalità con cui si imparare a descrivere eventi privati consiste nell’essere esposti come ascoltatori alla descrizione (tact) che una terza persona fa di un evento non visibile (privato) grazie alla presenza di un comportamento visibile. Ad esempio, quando un bambino cade e si tocca il ginocchio (accompagnamento pubblico non verbale), l’osservatore descrive la scena descrivendo l’accaduto “Ti sei fatto male al ginocchio!” (tact).

Skinner nel 1957 descrisse un esempio di un uomo cieco che imparava il nome degli oggetti tramite la stimolazione tattile mentre un osservatore descriveva ciò che la persona cieca stava toccando. L’osservatore emette il tact perché vede l’oggetto (accompagnamento pubblico). La persona cieca imparerà a fare il tact dell’oggetto tramite la stimolazione tattile associata alla descrizione verbale dell’osservatore. In questo modo, il tact dell’uomo cieco passerà sotto il controllo della stimolazione tattile (stimolo privato) prodotto dall’oggetto e che, dunque, può essere considerato un tact di un evento privato.

Sulla base di ciò si può affermare che allo stesso modo un bambino con ASD può imparare a fare il tact di sensazioni quando, in presenza di una stimolazione tattile, un osservatore descrive verbalmente la stessa sensazione.

Ad oggi, diversi ricercatori hanno provato in questo intento, occultando gli stimoli visivi al bambino in modo che la risposta fosse sotto il controllo esclusivo della stimolazione tattile e non della vista dell’oggetto (Koegel e Schreibman, 1977; Lovaas et al., 1971). Insegnare a persona con ASD a fare tact accurati di diversi tipi di eventi privati può essere fondamentale e può fornire preziose informazioni sulle condizioni in cui le risposte si generalizzano soprattutto a nuovi stimoli potenzialmente dolorosi. Tuttavia, potrebbe essere difficile cogliere abbastanza opportunità di insegnamento naturali per l’apprendimento di tact di sensazioni spiacevoli come dolore o nausea.

Studi precedenti – come quello di Mullen et al., 2017 e quello di Belisle et al., 2018 – forniscono una base per ricercatori e clinici per insegnare ai bambini con ASD a fare il tact degli eventi privati. Tuttavia, i precedenti ricercatori non hanno insegnato ai bambini con ASD a fare il tact delle combinazioni sensazione-parte del corpo, né hanno testato la generalizzazione a nuovi stimoli o parti del corpo. Pertanto, lo scopo del presente studio era di insegnare ai bambini con ASD a percepire sensazioni diverse su diverse parti del corpo, quindi di testare l’astrazione su nuovi oggetti, la generalizzazione a nuove parti del corpo e la generalizzazione della risposta a nuove sensazioni.

Nel complesso, lo studio ha dimostrato che tutti e tre i partecipanti hanno imparato a fare il tact della stimolazione tattile per più parti del corpo utilizzando oggetti che producono una varietà di sensazioni. Inoltre, tutti e tre i partecipanti hanno risposto in modo simile durante i probes di generalizzazione; la frequenza di risposta corretta era più alta quando ai partecipanti venivano presentati nuovi oggetti che producevano le sensazioni insegnate, seguite da nuove parti del corpo, mentre nessuno dei partecipanti ha risposto correttamente quando sono stati presentati oggetti che producevano sensazioni nuove. Nonostante ciò, è incoraggiante che i partecipanti a questo studio abbiano fatto il tact della stimolazione tattile di nuove parti del corpo, anche se gli sperimentatori non hanno mai chiesto loro come si sentissero. E anche se i partecipanti non erano sempre precisi sulla posizione della stimolazione tattile, hanno tentato di riportare qualcosa in tutti i trials. Un tact impreciso della sensazione potrebbe comunque aiutare un caregiver a identificare un problema. Ad esempio, se un bambino ha riferito che sentiva pungere nella sua bocca in relazione a un mal di gola, questa informazione potrebbe indurre un caregiver a guardare dentro la bocca del bambino o a portarlo da un medico. Sebbene siano stati valutati diversi tipi di generalizzazione nel presente studio, la generalizzazione a nuovi contesti o caregivers non è mai stata valutata formalmente. Tuttavia, il report dei genitori ha indicato che in seguito allo studio, sia Nettuno che Achille hanno cercato oggetti nelle loro case simili agli stimoli sperimentali, hanno stimolato la propria pelle e fatto accuratamente il tact delle sensazioni. Inoltre, sebbene escludere un antecedente vocale servisse ad isolare la sensazione tattile, una limitazione dello studio attuale era che la preparazione sperimentale non assomigliava all’ambiente naturale; altri antecedenti come il cartellone, le istruzioni per chiudere gli occhi o l’assistente di ricerca seduto dietro il bambino potrebbero aver esercitato un controllo antecedente sugli eventi privati. In futuro, dunque i ricercatori dovrebbero insegnare ai bambini con ASD a rispondere anche a domande come “Cosa fa male?” o “Dove lo senti?” che saranno comunemente richiesti dagli operatori sanitari e dai caregivers, nell’ambiente naturale.

Bibliografia

Belisle, J., Stanley, C. R., Alholail, A. M., Galliford, M. E., & Dixon, M. R. (2018). Abstraction of tactile properties by individuals with autism and Down syndrome using a picture-based communication system. Journal of Applied Behavior Analysis

Courtemanche, A. B., & Black, W. R. (2016). Everyday expressions of pain in children with and without autism spectrum disorder. Research in Autism Spectrum Disorders

Koegel, R. L., & Schreibman, L. (1977). Teaching autistic children to respond to simultaneous multiple cues. Journal of Experimental Child Psychology

Lovaas, O. I., Schreibman, L., Koegel, R., & Rehm, R. (1971). Selective responding by autistic children to multiple sensory input. Journal of Abnormal Psychology

Mullen, S., Dixon, M. R., Belisle, J., & Stanley, C. (2017). Establishing auditory-tactile-visual equivalence classes in children with autism and developmental delays. The Analysis of Verbal Behavior

Skinner, B. F. (1945). The operational analysis of psychological terms. Psychological Review

Skinner, B. F. (1957). Verbal behavior. Appleton-Century-Crofts

Vuoi rimanere aggiornato su i nostri articoli?

Iscriviti alla Newsletter di ALBA Onlus

Scritto da: Dott.ssa Annalisa Galeone

La Dott.ssa Galeone Annalisa è Terapista Occupazionale presso il Centro per l’Autismo “Casa dei Sogni” – Pescara. E’ assistente Analista del Comportamento in formazione e sta completando il percorso per ottenere la certificazione con il BACB. I suoi interessi principali sono la ricerca e l’implementazione di App per la disabilità, la realizzazione e attuazione di Task Analysis per diversi tipi di disabilità e lo studio delle Group Contingencies applicate nell’ambiente scolastico di studenti adolescenti..